Santa Rita da Cascia in Campitelli - Roma, Città metropolitana di Roma Capitale

Roberto Cecchini

Era una chiesa...ora non lo è più e sarà facile che la troviate chiusa. Un motivo? Semplice, è stata acquisita dal Comune negli anni '90 e - dopo un lunghissimo restauro - venne destinata a inizio millennio a divenire uno spazio espositivo e quindi viene aperta solo in occasione di particolari eventi (col nome di "Sala S. Rita"). Ma già prima la sua storia era abbastanza travagliata: è il frutto di una ricostruzione di una chiesa fatta nella seconda metà del 1600 (affidata a Carlo Fontana) sui resti della chiesa di S. Biagio che era situata ai piedi della scalinata dell'Aracoeli ....poco distante....ma nel 1928 quando si procedette agli abbattimenti per la realizzazione della via del mare - l'attuale via del teatro Marcello e poi via Petroselli - si decise di demolirla. Dopo molte proteste si decise nel 1940 di ricostruirla (inizialmente nella sede originaria e poi in quella attuale) e venne rifatta praticamente identica, con tanto di stemmi araldici dei Chigi che campeggiano un po' ovunque nella struttura e sono particolarmente visibili. La pianta ottagonale la rende uno spazio eccellente per la sua attuale funzione e se ne può ammirare al meglio la sua conformazione passeggiando nell'area archeologica del Teatro Marcello adiacente.
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Giovanni Gentile

Quanti bei momenti della mia vita ho vissuto in questo luogo

Stefano Manzo

La chiesa (sconsacrata) Santa Rita da Cascia in Campitelli si trova nel centro storico di Roma, Rione XI (Sant'Angelo) in Via Montanara non lontana dal suggestivo Teatro di Marcello.

La peculiarità di questo edificio è che originariamente (XVII secolo) venne costruito, in stile barocco su progetto dell’architetto Carlo Fontana ai piedi del Campidoglio sul lato sinistro della scalinata di Santa Maria in Aracoeli sopra una chiesa più antica conosciuta come San Biagio de mercato.

Negli anni 30 del secolo scorso per la sistemazione della zona del Vittoriano, venne “sacrificata” e smontata “pezzo per pezzo” e ricostruita intorno al 1940 nel luogo dove la vediamo attualmente, tutto questo è ricordato da una grande lapida posta sul lato sinistro.

Ecco il testo:
S.P.Q.R. QUESTA CHIESA GIÀ ESISTENTE ALLE FALDE DEL CAMPIDOGLIO PRESSO LA SCALA DI S. MARIA IN ARACOELI DEMOLITA NELL'ANNO 1928, VI E.F.FU QUI RICOSTRUITA A CURA DEL GOVERNATORATO DI ROMA. 21 APRILE 1940. XVIII E.F.

La facciata si presenta su due ordini mediante un marcapiano segmentato e aggettante, il 1° è tripartito mediante paraste con capitelli, al centro è posto il portale ligneo con cassettoni, al quale si accede salendo alcuni gradini.
Il secondo ordine più basso e stretto presenta al centro un finestrone con balaustra.

L’interno si sviluppa con pianta ottagonale, volta a botte e abside semicircolare.
Vi è un altare per lato e nel presbiterio spicca un altare Maggiore in marmi policromi.

Non sono presenti nella chiesa i dipinti originari.

Dal 1990 è proprietà del Comune e intorno al 2000 dopo opportuni restauri è la sede per varie iniziative.

Michele Soldovieri

Il purista è l'artista che esprime la propria personalità scegliendo il soggetto che dovrà rappresentare allo sguardo del fruitore dell'opera attraverso il rapporto diretto con la natura.
Lo scultore Tenerari, con l'opera denominata la dea Roma, esposta in questa che fu un tempo la chiesa addossata alla scalinata dell'aracoeli, ci vuol comunicare che il bello a volte possiamo giudicarlo semplicemente vedendolo ma se vogliamo comprenderlo dobbiamo fare uno sforzo aggiuntivo per agguantare la significazione.

Andrea Marcosignori

Occasione della visita, l'ascolto della relazione del Prof. Alessandro Piperno su Truman Capote nell'ambito del ciclo di conferenze dedicato a "La magia dei Classici".

L'intervento è stato formidabile per la lettura psicologica dell'autore trattato e i confronti con altri scrittori di riferimento (Proust).

Ho apprezzato moltissimo la sensibilità e la compassione umana mostrata dal Relatore verso le vicende umane dell'Autore trattato.

joao nogueira

Bellissimo posto , da vedere luogo dove c’è il monastero , e la città natale di Rocaporena

Francesco Algieri

Molto suggestivo, posto veramente pieno di emozioni, il parcheggio facile ad arrivarci ottimo

Alberto Tonnina

Piccola chiesa sconsacrata, aperta solo in particolari occasioni.